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Le parole chiave della nostra scelta radicale:

 

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Il laboratorio ritiene fondamentale sviluppare sempre più una rete di conoscenze professionali che sia un'efficace azione sul territorio; vuole innescare dei circoli virtuosi, che vedano il sistema ambientale parte imprescindibile della vita dell’uomo.

La rete di aziende e privati donatori di materiale da recuperare è un esempio di come si possa fare squadra per ridurre i rifiuti e creare nuova cultura ed economia. Sviluppare un'economia circolare significa proprio reintegrare i materiali di scarto in nuove catene produttive. Ci piace immagginare che un pezzo di legno nella sua seconda, o terza, vita acquisti valore invece di perderne.

Lanciando il servizio di CICLAsconto vuole fare breccia su chi come noi ha premura per il fine vita degli oggetti; vienici a trovare, o contattaci. Potrai avere una nostra opera senza spendere un cent, solo affidandoci del legno che non ti serve.

 

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Le iniziative che Linfa promuove per i giovani sono transdisciplinari, abbracciano la tematica ambientale entrando nel merito di settori che vanno dalla progettazione all’educazione, dalla comunicazione alla tutela e la conservazione della natura.

I principi ecologici che il laboratorio assume come linee guida vengono applicati (competenze che prendono forma, in tedesco gestaltungskompetenzen) nella produzione e nella progettazione di iniziative pubbliche formative/informative, alla costante ricerca di una cultura libera che metta l’uomo nella condizione di comprendere la complessità dei processi naturali in relazione alle dinamiche socio-economiche.

L’approccio etico con cui vengono affrontati e risolti i progetti garantisce che non si avvii alcun processo a scapito della Terra; si preserva l’integrità dell’insieme delle persone e degli esseri viventi che cooperativamente formano il nostro ambiente.

La continua ricerca applicata su più fronti garantisce che si risponda tempestivamente a quelle che sono le esigenze del vivere collettivo; applicando metodi validati dal tempo e apportando le dovute innovazioni ai sistemi che, a conti fatti, non rispettano la collettività, si persegue la strada dell’efficienza e del basso impatto ambientale.

La creatività che contraddistingue il modus operandi dei suoi componenti riflette la ricchezza e l'eterogeneità della natura; vengono rifiutate le dinamiche omologanti e consumiste imposte dalla società, per lasciare spazio a nuove sinergie per vivere in simbiosi con l’ambiente.

L’auspicio è il ritorno a valori per i quali impegnare la propria vita, che tutelino il bene di tutti e delle generazioni future; per fare questo si vede necessario l’abbandono dell’attuale paradigma culturale occidentale, in cui l’uomo si inserisce in dinamiche lineari e forse troppo confortanti.

 

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Il nostro senso di Estetica, subordinato alla funzione e alle risorse disponibili

 

In nessuno dei nostri mobili di ecodesign, delle nostre installazioni artistiche, vengono impiegate essenze esotiche o nobili, come succedeva per i mobili di una volta.

Non è nostro interesse riportare laboriose lavorazioni di intaglio che tanto lustro hanno portato agli abili ebanisti italiani.

Non è nostra intenzione nemmeno nascondere i sistemi di incastro, di raccordo, di connessione, per inseguire l'idea di un mobile formalmente puro, pulito, squadrato, che renda le nostre case sempre più lucide, spigolose e asettiche.

 

Se per fare oggi un arredo di tendenza ci vogliono collanti nocivi, pellicole plastiche effetto legno, materiali compositi (come i truciolari, largamente impiegati nella maggior parte dei nostri mobili componibili), pericolosi per la nostra salute e quella dell'ambiente, preferiamo essere alternativi.

Preferiamo pensare al calore del legno, alle sue tonalità cangianti e profonde, alle venature intrise di storia. Vogliamo fare nostre quelle sensazioni che ci dà lo sfiorare il vecchio comodino del nonno, il tavolo da lavoro in marmo che ha visto susseguirsi tante generazioni.

Preferiamo di gran lunga l'essere all'apparire; ciò che è, lo rimane a lungo, anche grazie all'affezione che si guadagna; ciò che appare, che si fa desiderare per come ci viene venduto, si rompe in meno di una generazione, a scapito dell'ambiente, per il quale costituisce un rifiuto difficile da digerire.

 

Da questa presa di posizione, che ha l'obiettivo, nel suo piccolo, di ridurre l'impronta antropica sulla Terra, ha vita il ciclo di recupero di materiale di Laboratorio Linfa.

Ogni progetto, per quanto particolare e creativo esso sia, rispetta l'antropometria e punta ad assolvere al meglio la sua funzione. Le esigenze estetiche di un mobile non possono precludere una buona modalità d'uso. Il bravo designer sà che è difficile vendere una nuova bella sedia, se ce ne sono tante e anche di più comode. Noi ci impegnamo a realizzarne di comode ed ecologiche.

Negli allestimenti, nella progettazione degli arredi, ci si attiene alla filosofia del design for all in modo che tutti possano fruire di un mobile Linfa.

 

Particolare attenzione poniamo al mondo dei bambini, dagli arredi ai giochi. Innanzi tutto viene garantita la sicurezza nell'uso, come solo un lavoro artigiano può fare. Oggi anche le più rinomate aziende del Legno Arredo, per ridurre i costi, hanno produzioni delocalizzate; nei loro prodotti si evidenziano sempre più inadeguatezze progettuali o finiture sommarie. La fiducia che poniamo in loro dura il tempo dell'acquisto sull'e-commerce, ma per quanto tempo continueremo ad acquistare oggetti inadeguati?

Sul piano dell'estetica, il gusto non ancora delineato di un bambino svela delle propensioni molto interessanti, capaci anche di influenzare quello dei genitori. I mobili e le installazioni dedicate ai più piccoli diventano un modo per liberarsi dagli archetipi, da schemi compositivi e da strutture preconcette. L'estetica spontanea, genuina e cangiante, pensata per un bambino, svela il desiderio diffuso di possedere un pezzo unico, di trasformare le pareti della casa in finestre culturali senza tempo.


I materiali

La maggior parte del legno utilizzato viene recuperato da diversi prodotti industriali e manufatti: da mobili vecchi, da serramenti, da scarti di lavorazione e di cantiere, dalla dismissione di allestimenti, da imballaggi per il trasporto merci arrivati a fine ciclo di impiego. Questi ultimi, se non hanno certificazione FSC o PEFC, perché realizzati in legno proveniente da silvicoltura controllata, hanno di sicuro il marchio fitosanitario IPPC - FITOK - ISPM n°15 FAO; tutti gli imballaggi recuperati sono trattati in Unione Europea e siglati HT (trattamento ad alte temperature); si esclude la lavorazione di imballaggi con trattamento di fumigazione con l'impiego di bromuro di metile (MB), vietato in UE da marzo 2010.

L'impiego e il taglio di profilati truciolari o laminati, che potrebbe produrre emissione di gas tossici come la formaldeide, viene ridotto al massimo ed effettuato catturando polveri e fumi.

Per quanto riguarda le parti in ferro, vengono impiegati profilati nobilitati da trattamenti di finitura duraturi; anche la ferramenta, i sistemi di fissaggio, le cerniere, vengono impiegate componenti di primissima qualità; ciò significa durata e garantisce perfetta usabilità.

 

Colle, trattamenti, vernici

Le colle utilizzate sono a base vinilica di ultima generazione, che quindi non contengono formaldeide.

Tutti i trattamenti permettono al legno di ritornare in futuro (si spera il più tardi possibile) un “materiale riciclabile o riusabile” e non un materiale ad alto rischio ambientale.

Il trattamento per preservare il legno dall'attacco di muffe e di insetti xilofagi è operato con una soluzione di acqua e sali di Boro nella percentuale del 10%. I Borati impediscono la propagazione di funghi e sono letali, qual’ora ingeriti, per le termiti, formiche e scarafaggi del falegname; sono innocui per le persone, gli animali domestici e l'ambiente. Si può considerare quindi che la loro tossicità per contatto o inalazione sull'uomo è nulla o comunque assai bassa. I sali di boro hanno spiccate proprietà ignifughe; vetrificano a temperature relativamente basse (300-400 °C) impedendo all'ossigeno di reagire nel processo di combustione con la cellulosa del legno. Viene preferito ai trattamenti intumescenti o con vernici poliuretaniche, che pur garantendo maggiore protezione passiva al fuoco sono composti da sostanze altamente inquinanti.

I prodotti utilizzati per la finitura superficiale sono a base di diluenti naturali, preferiti a quelli di sintesi chimica; le componenti sono: olio di lino cotto (senza piombo), terpeni d'arancio, aceto di vino, alcool etilico, cera grezza d'api, essiccante a base cobalto-manganese, propoli, oli essenziali.


Lavorazioni

Il disassemblaggio manuale dei pallet, dei serramenti e di mobili viene operato nel rispetto più che meticoloso delle normative di sicurezza.

La selezione delle parti riutilizzabili del legno viene condotta sul piano delle caratteristiche fisiche, tecnologiche ed estetiche atte alla creazione di nuovi manufatti.

Tutte le componenti metalliche come chiodi, viti e graffette vengono estratte e correttamente smaltite.

L’indispensabile presenza dell’uomo nella realizzazione di nuovi mobili è determinante per la virtuosa riuscita del processo di recupero. Egli infatti seleziona per dimensioni e qualità i vari pezzi di legno recuperati avviandoli al giusto e razionale impiego.

Il grado di levigatura delle superfici viene scelto e operato in base alle necessità nonché alle aree funzionali del futuro mobile; le parti a contatto con l’uomo vengono finemente levigate garantendo una comprovata impermeabilizzazione, quelle strutturali, meno esposte, le si lascia più grezze pur garantendone la messa in sicurezza.

Viene preferita la connessione tramite viti rispetto all'incollaggio; in questo modo, a fine vita, porzioni di manufatto possono essere disassemblate e correttamente differenziate.

 

Modo d'uso

La caratteristica dei trattamenti naturali che i mobili subiscono garantisce la perfetta conservazione all’interno di ambienti indoor e miti, ossia dove le temperature non sono estremamente calde o il clima si mantiene con una umidità tra 10 e 60%. Al contrario, una lunga mancanza o l’eccesso di umidità può portare il materiale a fessurarsi o al distaccamento di alcune parti che formano il caratteristico patchwork. Ciò è assolutamente normale nei legni teneri, come quelli utilizzati. Si consiglia quindi di nutrire regolarmente le superfici più esposte con un panno umido e/o con cere naturali e di evitare che i mobili rimangano a contatto prolungato con l’acqua. Vista la natura viva dei mobili, impermeabilizzati in modo naturale attraverso la compressione delle fibre e l’otturazione dei pori attraverso cere, i liquidi, soprattutto se colorati, possono intaccare la finitura estetica del mobile.

Si consiglia quindi una particolare attenzione nel consumo di bevande nei pressi delle superfici legnose. Per quanto riguarda le superfici d’appoggio o in cui si intendono compiere azioni manuali energiche, si sconsiglia l’uso di utensili appuntiti che potrebbero scalfire in qualche modo la superficie di legno e compromettere la sua idrorepellenza.
I prodotti sono garantiti per un periodo di 12 mesi dalla consegna; se dovessero insorgere lesioni strutturali tali da ledere l’equilibrio e la statica degli stessi, saranno monitorati e, una volta appurato il problema, interessati da un intervento conservativo.