guarda il bando di concorso al workshop
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<<...Tempo di infilare tutto il laboratorio Linfa nel retro di una Skoda ormai troppo vecchia per le nostre bizzarre trasferte e ci siamo.
- Morse?
- Che, il codice?
- Morse, legno, incollare… ao, ma te sei svegliato?
- Scusa, sono in viaggio da ieri, so’ cotto.
- Dicevamo, morse?
- Ci sono, in quantità. Mai partire per il Salento senza una buona scorta di morse.
- Colla?
- Da comprare, a galloni.
- Impregnante naturale?
- Ma quale?
- Quello all’olio d’arancia?
- Porca vacca, non era da bere?!
- Tende?
- Ci sono, ci sono. Cento chili di cotone cerato...>>
<<...Imbocchiamo la Roma-Napoli che sono già le 9:00. All’orizzonte qualche nuvola bassa.
Prima sosta, GPL: area di servizio dalle parti di Cicciano o giù di lì. Dov’è Cicciano? Da qualche parte in Campania meglio non chiedere, soprattutto alla famiglia che si è appena affiancata a noi per fare il pieno di piombo… benzina ovviamente.
Seconda sosta: Benevento. Pausa panino che poi diventa pausa caffè per evidente mancanza di “salato” al banco bar. Quando entro nel locale in penombra e chiedo <<c’è nulla di salato?>>, guardando sconfortato delle brioche del pleistocene, la corpulenta cameriera prima fa una smorfia di dolore poi indica silenziosa dei pacchetti di patatine, anche loro risalenti a qualche epoca preistorica, quando l’uomo si cibava esclusivamente di radici e snack della San Carlo.
Mentre Luigi parla fitto al telefono gli faccio capire a gesti che forse è il caso di cercare un altro posto. A questo punto le brioche, offese, iniziano a bersagliarci con un fitto lancio di granella di zucchero, raffinato...>>
<<...Le Manifatture Knos sono un posto fantastico, nel vero senso della parola, a metà tra il miraggio e l’incubo.
Due sono le peculiarità di questo posto della periferie leccese: le dimensioni e la temperatura.
L’unità di misura della prima è il risciò, ossia quanto tempo ci si impiega per circumnavigare l’enorme sala delle Manifatture a bordo di un risciò due posti trafugato da chissà quale località balneare. Questa unità di misura è ovviamente poco affidabile visto che il risciò, come animato da una sua stessa personalità, ci impedisce di mantenere traiettorie lineari a favore invece di imprevisti e repentini cambi di direzione che fanno stridere le gomme e stringere le chiappe. Diciamo che l’andatura zig zag è la vera unità di misura per questo posto enorme, un’ex stabilimento produttivo che conserva ancora enromi macchinari della metà del secolo scorso...>>
<<...Questo 14 luglio sta per chiudersi. I nativi locali del laboratorio Linfa sono tornati alle proprie tane, ancora per 24 ore potranno godersi il comfort di un letto comodo, delle attenzioni della famiglia, della compagnia di una televisione.
Anche noi ci concediamo un po’ di relax, dopo settimane di preparativi estenuanti.
Appena arrivati facciamo una capatina in campagna: con una strana sensazione addosso di assoluto spaesamento mi godo la natura selvaggia dell’entroterra salentino vista da sopra un furnieddhru. L’amico di viaggio annaffia piante e parla col padre. Io per non tradire la mia natura di buon romano guardo dall’alto senza muovere un dito. Poi a casa...>>
<<...Oggi ci aspettano all’azienda agricola Piccapane, sulla strada per Cutrofiano. Quest’anno con Linfa abbiamo deciso di dedicarci alla ricerca di piccole sponsorizzazioni “in natura”… facile fraintendere i nostri propositi ma evitiamo di cadere in banali volgarità.
Arrivati da Piccapane c’è ad attenderci già un furgone stracarico di cipolle e patate. Cerchiamo Giuseppe, il nostro contatto, e lo troviamo all’interno di un grandissimo salone che fa un po’ da soggiorno, un po’ da cucina, un po’ da ufficio. Lui è intento a stampare etichette che uno dei ragazzi dell’azienda sta applicando su buste di pasta integrale. L’occhio mi cade subito sui piedi: abbiamo trovato un altro amico Hobbit. Infatti Giuseppe è scalzo e questo mi fa ripensare a quella classica caratteristica salentina di cui abbiamo già parlato, quella dei piedi di pietra.
Raccontiamo a Giuseppe quello che facciamo oramai da 6 anni, come mai il destino ci abbia portato fino a lui, come ci stiamo organizzando con la cucina...>>
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