Lezioni teoriche e pratiche sull'ecologia, la sostenibilità e il riuso
2010 - in collab. con Ass.ne UGI di Colleferro (Roma) e le Scuole Medie Superiori di Colleferro
Il progetto si è rivolto agli studenti delle scuole superiori; abbraccia tutte le tematiche ambientali riguardanti l’educazione, la tutela e la progettazione, coinvolgendo in modo diretto i partecipanti nella riqualificazione delle aree verdi comuni. Attraverso gli incontri informativi e poi i workshop pratici i partecipanti acquisiscono tutte le competenze necessarie per conoscere un’area verde e poterla riqualificare, progettando e poi costruendo arredi urbani, usando materiali e tecniche assolutamente rispettosi dell’ambiente.
L’obiettivo del progetto è stato quello di creare una rete informativa che sensibilizzi i ragazzi e la cittadinanza ad un approccio etico verso l’ambiente. Con la corretta divulgazione dei principi fondanti della sostenibilità, si è illustrata una modalità del vivere in comunione con le risorse energetiche e i materiali che la natura offre.
In un primo momento l’iniziativa ha previsto una serie di incontri mirati ad informare, sensibilizzare ed educare i giovani studenti che si affacciano al mondo dell’università e del lavoro. In alcuni incontri si è approfondito lo studio dell’ecosistema presente nell’area di studio, individuando le essenze autoctone da preservare come quelle da reinserire, in modo da rivalutare il potenziale paesaggistico della Valle del Sacco. Grazie alla consulenza di esperti del settore, come agronomi e silvicoltori, si è approntata una corretta analisi delle specie da tutelare: sono state rilevate le caratteristiche che rendono ogni pianta necessaria al giusto equilibrio dell’ecosistema. Sono stati raccolti elementi per la catalogazione delle essenze, quali sementi e caratteri salienti della vegetazione; si è poi passati a rappresentare e descrivere le stesse al fine di fare informazione all’interno dell’area verde.
Analizzando i cicli ambientali, si sono illustrate le diverse tecniche impiegate per ridurre l’impatto antropico. Indagata la fitodepurazione, in qualità di tecnica per depurare le acque non inquinate da sostanze tossiche. Si sono studiati gli attuali metodi a basso impatto per filtrare le componenti inquinanti presenti nei corsi d’acqua. Brevi escursus, diretti a sindacare il mondo dell’innovazione tecnologica, hanno permesso di spiegare le differenze tra mezzi che sfruttano energie rinnovabili (pannelli solari fotovoltaici e termici, sonde geotermiche, pale eoliche) e quelli oggi più largamente diffusi, complici dell’attuale allerta climatico. Si è poi aperto un dibattito sui pregi e i difetti dei nuovi metodi di produzione energetica: quale impatto sull’ambiente? Esperti nella ricerca di nuove ipotesi abitative a basso impatto sono intervenuti nelle lezioni teoriche con piccole dimostrazioni pratiche.
Attraverso la visita guidata all’interno della “Casa Eco-logica”, la mostra itinerante più grande e completa in Europa sugli stili di vita sostenibili, allestita temporaneamente all’interno di uno spazio verde, si sono forniti i presupposti che permettono agli studenti di intraprendere piccole azioni di buona prassi. Si sono toccati con mano i sistemi energetici e idrici funzionanti, alimentati da energie rinnovabili e soluzioni per il risparmio energetico. Tutta la cittadinanza ha potuto accedervi, ricevendo consulenze gratuite direttamente dal personale specializzato dell'associazione Paea.
Compresi i complessi fattori che permettono di ridurre l'impatto antropico sull'ambiente, si è passati alla fase più sperimentale e pratica. Sono stati creati oggetti attraverso l’impiego di materiali di scarto; con la comprensione del LCA Life cycle assestment, ossia l’analisi del ciclo dei prodotti, si è spiegata la differenza tra l’upcycling e il down cycling. Lo studio ha avuto come obiettivo la rivalutazione di un materiale di scarto come il pallet, ossia la pedana in legno utilizzata per il carico-scarico delle merci, arrivata alla fine del suo ciclo d’uso.
Successivamente gli studenti sono stati coinvolti in un vero e proprio laboratorio di progettazione e realizzazione di opere di arredo urbano, situate nel cortile adiacente alla scuola.
Grazie alle competenze dei designer e dei tutor che collaborano all’iniziativa, i ragazzi hanno analizato il luogo d’intervento, evidenziandone le problematiche su cui intervenire, comprendendo in questo modo l’arredo adatto a riqualificare le aree.
Alla luce delle problematiche evidenziate, gli studenti hanno proposto, con schizzi, disegni, modelli in scala (che saranno materiale utile all’esposizione finale) le loro idee progettuali di arredamento urbano. I designer e i tutor hanno stimolato, in questa fase, il pensiero creativo dei giovani, proponendo esempi di arredo urbano già esistenti, spunti progettuali provenienti da ambiti trasversali. Gli studenti sono stati accompagnati anche nell’apprendimento delle tecniche di lavorazione del legno, dai trattamenti di finitura da effettuare allo studio dell’estetica; in questo modo, partendo da un’idea iniziale, si è giunti ad un disegno finale pronto per la fase di realizzazione.
Trasferendo sul piano pratico le teorie e le nozioni precedentemente acquisite, i partecipanti sono riusciti a rivalutare il pallet grezzo per produrre l’arredo progettato.
Risultati ottenuti
Informazione sulla tutela ambientale: sensibilizzazione alle tematiche ambientali, con una particolare attenzione al riassesto di una piccola area eco-sistemica e alla diffusione delle nuove strategie di progettazione ecosostenibile.
Formazione: i ragazzi coinvolti assimileranno la pratica del riuso dei materiali, impareranno l'iter progettuale di un arredo urbano e a lavorare il legno, nelle sue diverse fasi di assemblaggio e finitura. Fornendo uno sguardo ampio sui futuribili lavori per uno sviluppo altro, si offre un utile mezzo per l'orientamento post-scolastico, professionale e/o universitario.
Costruzione di una rete di conoscenze fra i ragazzi partecipanti al progetto e coloro che vi si sono relazionati, combattendo il vandalismo e l’indifferenza nei confronti del “bene comune”.
Riqualificazione delle aree pubbliche: produzione di un arredo ecocompatibile che valorizzi gli spazi verdi e che avvicini il cittadino alla fruizione dello stesso. I giovani partecipanti saranno direttamente coinvolti nella riqualificazione dell’area.